Bonus Renzi 2022: il trattamento integrativo

Il Bonus Renzi, ufficialmente introdotto con la Legge di Stabilità 2015, era sostanzialmente un credito IRPEF erogato dal datore di lavoro, strettamente correlato al reddito del lavoratore.

Tuttavia, questa agevolazione non era pensata per tutti, bensì solo per alcune categorie (tra cui i lavoratori dipendenti) e comunque sia, erogata a patto che i requisiti proposti fossero rispettati.

Infatti, dal trattamento integrativo furono immediatamente esclusi, nella forma di credito IRPEF, i lavoratori con redditi complessivi inferiori agli 8.174,00 euro.

Si faceva evidentemente riferimento ai cosiddetti incapienti d’imposta, in quanto le detrazioni per lavoro dipendente, in questo caso, erano superiori o pari all’IRPEF lorda dovuta.

In ogni caso, fino a giugno 2020, il bonus in busta paga era pari ad 80 euro mensili (960 euro annuali) e spettava ai lavoratori con reddito fino a 24.600 euro.

Tuttavia, nel momento in cui si superava questa soglia, e fino ai 26.600 euro, era riconosciuto comunque ma in misura progressivamente ridotta.

Il bonus Renzi 2021

Fatta questa ampia premessa, a partire da luglio del 2020, fu introdotto un nuovo trattamento integrativo per il taglio al cuneo fiscale e conseguentemente il bonus Renzi fu sostituito dal nuovo bonus di 100 euro netti al mese (ampiamente conosciuto e divulgato come bonus Renzi 2021 o in maniera più gergale come i 100 euro Renzi).

Il bonus Renzi 2021 veniva riconosciuto ai lavoratori dipendenti, fino al limite di 28.000 euro di reddito.

Più nel dettaglio, oltre ai requisiti sopraesposti, con il bonus Renzi 2021 furono introdotti ulteriori cambiamenti rispetto all’agevolazione dell’anno precedente.

Infatti, per i titolari di redditi superiori a tale soglia, veniva riconosciuta una nuova detrazione fiscale:

  • da 28.001 euro a 35.000 euro, partiva da circa 97 euro, fino a ridursi progressivamente fino al limite di 80 euro
  • superati i 35.000 euro di reddito e fino a 40.000 euro l’importo base di 80 euro si riduceva progressivamente fino ad azzerarsi

Tuttavia, la misura da 100 euro del bonus Renzi 2021, già verso la fine del 2021 iniziò ad andare incontro ad ulteriori cambiamenti, introdotti poi a partire dal 1° gennaio 2022.

Il bonus IRPEF o bonus Renzi 2022

Come accennato nel trafiletto di sopra, a partire dal 1° gennaio 2022, l’assetto del bonus IRPEF (conosciuto ancora da molti con il termine di bonus Renzi 2022 o ex bonus Renzi) è nuovamente cambiato.

Attualmente, il bonus in busta paga spetta esclusivamente ai titolari di redditi non superiori a 15.000 euro.

Esso è pari a 1.200 euro (ossia 100 euro al mese, per 12 mesi).

Tuttavia, l’agevolazione economica sarà ugualmente corrisposta in caso di redditi fino a 28.000 euro se dal mix di nuove aliquote IRPEF e detrazioni fiscali dovesse emergere una situazione penalizzante per il contribuente.

Più nello specifico, dall’anno corrente sarà necessario considerare l’importo delle seguenti detrazioni IRPEF:

  • per i familiari a carico
  • per i redditi da lavoro dipendente, assimilati e da pensione
  • per i mutui agrari e immobiliari per la prima casa (costruzione o acquisto) contratti fino al 31 dicembre 2021
  • per erogazioni liberali
  • per le spese sanitarie, nei limiti previsti dall’articolo 15 del TUIR
  • per le rate non fruite relative alle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici e da altre disposizioni normative, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021

A conti fatti, qualora l’importo delle detrazioni spettanti superasse l’imposta lorda dovuta, il trattamento integrativo continuerà comunque ad essere corrisposto ma per un ammontare non superiore a 1.200 euro.

Il calcolo verrà quindi effettuato sulla base della differenza tra le detrazioni sopra elencate e l’IRPEF lorda.

In tutti gli altri casi, l’ex bonus Renzi o bonus IRPEF viene invece sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente pari ad un massimo di 3.100 euro annui, le quali andranno a ridursi progressivamente, fino ad annullarsi, una volta superata la soglia dei 50.000 euro di reddito.

Esempio busta paga con bonus Renzi 2022

Di seguito degli esempi pratici di calcolo, forniti dall’Agenzia delle Entrate, in merito all’applicazione del nuovo bonus da 100 euro.

Esempio n° 1 di busta paga con bonus Renzi 2022

lavoratore dipendente  con contratto a tempo indeterminato – 365 gg. reddito : 14mila euro 
capienza rispetto alle detrazioni  rispettata in quanto: detrazione da lavoro dipendente = 1880 euro
imposta netta = 1340 euro
trattamento integrativo = 1200 euro 

Eesempio n° 2 di busta paga con bonus Renzi 2022:

contribuente con: contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato  – 365 gg. per un importo pari a 18.000 euro e  redditi agrari pari a 7.000 euro.reddito complessivo = 25 mila euro 
Detrazioni : coniuge a carico,  spese per interessi passivi  per un mutuo agrario contratto il 10 giugno 2021 spese, sostenute nell’anno 2021, per interventi di recupero del patrimonio edilizio ex articolo 16-bis del TUIR – seconda rata 
capienza  imposta lavoro dipendente -detrazioni (imposta maggiore delle detrazioni ) rispettata in quanto :imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente = 3.970 euro detrazione da lavoro dipendente spettante= 2.825 euro, l’imposta netta sui predetti redditi è pari a 1.145 euro 
incapienza imposta lorda -detrazioni ( l’imposta lorda deve essere minore delle detrazioni ) è  rispettata in quanto  imposta lorda= 5720 euro;
•  detrazioni lavoro dipendente = 2.185 euro;
• detrazioni per carichi di famiglia, = 690 euro;
detrazioni per interessi passivi di mutuo agrario (1.500 x 19/100)= 760 euro;
 • seconda rata di detrazione bonus edilizi= 3.000 euro;
• totale detrazioni, pari a 6.635 euro.
 differenza fra imposta lorda e detrazioni è, pari a -915 euro
trattamento integrativo =  915 euro
 se la differenza  tra imposta lorda e detrazioni fosse stata di 1.400 euro, il trattamento integrativo sarebbe stato di  1.200 euro, limite massimo

I beneficiari del bonus Renzi 2022

A partire da quest’anno, le categorie di lavoratori che potranno usufruire del bonus in busta paga, sono sostanzialmente i lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilato.

Più nel dettaglio, tra i beneficiari rientrano i:

  • lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati del settore pubblico e privato
  • lavoratori soci di cooperative
  • lavoratori che ricevono assegni di mobilità o cassa integrazione
  • lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione
  • lavoratori che hanno stipulato contratti a progetto a tempo determinato
  • lavoratori socialmente utili
  • titolari di assegni legati a formazione professionale o borse di studio
  • titolari di remunerazioni sacerdotali

In altri termini, i:

  • soci lavoratori di cooperative
  • lavoratori in cassa integrazione: con CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà
  • collaboratori con contratto a progetto o co.co.co
  • stagisti e tirocinanti
  • percettori di borsa di studio, di assegno o premio per studio
  • lavoratori socialmente utili
  • sacerdoti
  • disoccupati in regime di indennità NASpI
  • disoccupati in regime DIS-COLL
  • disoccupati agricoli
  • lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio
  • lavoratori in congedo di paternità

Vogliamo ricordare, inoltre, che il bonus Renzi spetta anche a colf e badanti, con regole tuttavia specifiche per quel che riguarda il lavoro domestico.

In questo caso, l’importo non è pagato direttamente dal datore di lavoro, ma viene erogato in sede di rimborso IRPEF, in seguito alla presentazione del modello 730.

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