Dichiarazione di Successione e modifiche oltre 12 mesi

La dichiarazione di successione è obbligatoria -salvo casi particolari- e rappresenta un adempimento fiscale-amministrativo che deve essere effettuato dall’erede per trasferire tutti i beni del defunto, entro il termine di 12 mesi dal decesso del de cuius.

Predisporre correttamente la Dichiarazione di Successione non è del tutto agevole, soprattutto se tra i beni caduti in successione sono presenti anche degli immobili che, necessariamente, andranno volturati in favore degli eredi, e può capitare che la dichiarazione, soprattutto se non redatta da un professionista, possa contenere degli errori e/o imprecisioni che inevitabilmente dovrà essere corretto.

Sebbene il termine per la presentazione della dichiarazione di successione sia perentoriamente di 12 mesi – salvo la possibilità di presentazione tardiva con relativa sanzione a carico del contribuente – l’Agenzia delle Entrate, con due recenti interventi, rispettivamente, con risposte n. 92/2018 e n. 83/2018 concernenti due distinte e specifiche istanze di interpello, ha chiarito che gli errori materiali contenuti nella dichiarazione di successione, che non incidono sulla determinazione della base imponibile, possono essere corretti anche oltre il termine di 12 mesi previsto per la presentazione della dichiarazione di successione.

In particolare l’Agenzia delle Entrate, con risposta n. 92/2018, ha ritenuto che la contribuente destinataria dell’istanza di interpello ben possa procedere alla rettifica dell’errore materiale contenuto nella dichiarazione di successione, che non incide sulla determinazione della base imponibile, presentando una dichiarazione rettificativa ma versando, per le formalità di trascrizione, le imposte catastale e ipotecaria in misura fissa ai sensi dell’art. 3 della Tariffa allegata al D.Lgs. 347/1990), la tassa ipotecaria, l’imposta di bollo e i tributi speciali.

L’Agenzia aggiunge, inoltre, che la presentazione di una dichiarazione rettificativa a favore del contribuente potrebbe non essere necessaria nel caso in cui, come quello oggetto di istanza di interpello, l’errore commesso nella dichiarazione originaria sia palesemente riconoscibile e rilevabile d’ufficio.

Infatti, nel caso di specie, per il soggetto deceduto all’estero, occorre presentare e allegare alla dichiarazione di successione il certificato di morte, unitamente alla dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante che lo stesso costituisce copia dell’originale.

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