Quando si cambia casa bisogna occuparsi delle forniture di luce e gas, quindi decidere se interrompere, trasferire o avviare un nuovo contratto. Tra le opzioni possibili, la più diffusa è quella della voltura, una modifica contrattuale che permette di cambiare il titolare dell’utenza senza interruzione del servizio.
Per approfondire, è possibile scoprire qui i costi per le volture utenze ma, prima di avviare qualsiasi richiesta, è bene assicurarsi di avere a portata di mano i principali dati per procedere con qualsivoglia modifica contrattuale: i codici POD e PDR, i quali identificano rispettivamente il punto di prelievo per l’energia elettrica e quello per il gas.
Che cos’è la voltura e quando è necessaria
La voltura è un’operazione che si richiede quando si desidera mantenere attiva un’utenza già esistente, cambiando solamente il nome dell’intestatario del contratto. È una procedura comune in caso di cambio di inquilino in una casa già abitata, dove le utenze di luce e gas sono attive, oppure quando si eredita un immobile e si desidera regolarizzare le forniture a proprio nome.
Questo processo non comporta interruzioni del servizio ed è relativamente semplice da effettuare. I tempi medi per la voltura variano tra i 5 e i 10 giorni lavorativi, a seconda del fornitore e della tempestività nella consegna della documentazione richiesta. In genere, il costo della voltura comprende una quota amministrativa fissa e un eventuale contributo variabile stabilito dal fornitore.
I costi amministrativi per la voltura nel mercato tutelato erano stabiliti (e lo sono ancora per chi è in una situazione particolare) a livello nazionale da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), mentre nel mercato libero possono variare a seconda dell’operatore.
Come funziona l’interruzione del servizio
Un’interruzione di fornitura si verifica quando le utenze vengono sospese per diverse ragioni, come il mancato pagamento delle bollette o la chiusura del contratto precedente. In questi casi è necessario richiedere la riattivazione dell’utenza o un subentro, qualora l’interruzione sia già avvenuta.
A differenza della voltura, il subentro prevede tempi leggermente più lunghi, poiché richiede una nuova attivazione tecnica. Per la luce, il fornitore deve coordinarsi con il distributore locale, mentre per il gas potrebbe essere necessario un controllo del contatore per motivi di sicurezza.
Il tempo medio per riattivare un’utenza varia tra i 5 e i 12 giorni lavorativi. Anche in questo caso, i costi dipendono dal tipo di mercato (libero o tutelato) e dal fornitore scelto. Per evitare disagi, suggeriamo di avviare le pratiche con largo anticipo rispetto alla data in cui si prevede di occupare l’immobile.
Allacciamenti: quando servono e come richiederli
L’allacciamento è necessario quando un immobile non dispone ancora di un collegamento alla rete elettrica o del gas. Questa procedura è più complessa rispetto alla voltura o al subentro, poiché richiede un intervento tecnico da parte del distributore locale. L’allacciamento prevede l’installazione del contatore e la connessione dell’immobile alla rete di distribuzione.
I tempi per un allacciamento possono variare da 15 a 60 giorni lavorativi, a seconda della complessità dell’intervento e della disponibilità del distributore. I costi dipendono da vari fattori, come la distanza dalla rete e la potenza richiesta per l’impianto. Una volta completato l’allacciamento, è possibile attivare un contratto con un fornitore di energia o gas.
Altre informazioni utili
Un aspetto spesso sottovalutato, ma di grande importanza, è il mercato in cui si opera: il mercato libero, da quest’anno obbligatorio per tutti, offre una grande scelta di tariffe personalizzabili, mentre il mercato tutelato, laddove ancora attivo, presenta delle condizioni regolamentate dall’ARERA. Il secondo, tuttavia, come accennato non è più attivo, ad eccezione di alcune categorie vulnerabili.
E inoltre, quando si opta per una voltura, è sempre bene verificare prima eventuali debiti pregressi, poiché alcune forniture potrebbero includere costi arretrati, a meno che non venga fatto un disconoscimento dell’uso precedente.
Infine, per tutte le operazioni, è buona pratica accertarsi con l’operatore, nel tempo che intercorre dalla richiesta all’attuazione, se tutto procede a buon file per evitare ritardi burocratici.