La fessa: significato, sinonimi e origini del termine

Significato della parola “fessa”

La parola “fessa” è un termine volgare utilizzato per indicare l’organo riproduttivo femminile, ossia la vagina.

Ma, nonostante il suo utilizzo sia abbastanza diffuso nella cultura popolare, è importante sapere che questo termine non viene utilizzato nella lingua italiana ufficiale.

Infatti, esso potrebbe risultare offensivo in quanto non rispettoso nei confronti delle donne, poiché descrive in maniera cruda e poco elegante la parte più intima del corpo femminile.

Pertanto, è importante evitare di utilizzarlo in situazioni formali o in presenza di persone che potrebbero sentirsi offese.

Sinonimi della parola “fessa”

Esistono diversi sinonimi (ufficiali e non) della parola “fessa”, i quali potrebbero essere utilizzati per indicare la vagina, ossia:

  • Vulva
  • Fica (volgare)
  • Patatina (volgare)
  • Passera o Passerina (volgare)
  • Fregna (volgare)

Origini della parola “fessa”

Ebbene, nonostante la grande diffusione di questo termine, non si è ancora riusciti a risalire alle origini dello stesso.

Infatti, alcuni sostengono che derivi dal latino “fissare”, che significa per l’appunto “aprire”, mentre altri ritengono che esso abbia origini dialettali e sia stato utilizzato per la prima volta in alcuni dialetti del Nord Italia.

Conclusioni

In conclusione, la parola “fessa” è un termine volgare utilizzato per indicare la zona genitale femminile, ossia la vagina.

Ma, nonostante il suo utilizzo sia ampiamente diffuso nella cultura popolare, è importante evitare di utilizzarlo in situazioni formali o in presenza di persone che potrebbero sentirsi offese.

Tuttavia, non sono pochi i ragazzi molto giovani che per mostrarsi “fighi” agli occhi degli altri lo usano in maniera provocatoria e sessualmente esplicita, come una sorta di sfida all’ipocrisia e alla morale comune.

Detto ciò, è altrettanto importante sottolineare che questo termine potrebbe essere esplicitamente utilizzato in contesti immorali, viziosi e perversi, riconducibili quindi alla depravazione e alla lascivia.

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