Che valore ha Spotify sul mercato?

Con oltre 456 milioni di utenti attivi mensilmente, Spotify rappresenta ormai una presenza consolidata nella scena mondiale dello streaming musicale.

Infatti, il servizio si estende ad oggi in oltre 170 paesi, attestandosi quindi come uno dei più apprezzati a livello internazionale.

Questa piattaforma è stata lanciata nel 2008, in Svezia, da Daniel Ek e Martin Lorentzon ed ha rapidamente guadagnato popolarità grazie alla sua vasta libreria musicale, congiuntamente alla possibilità di massima personalizzazione delle playlist, in base ai gusti di ciascun utente.

La storia di Spotify

Fin dal suo lancio, Spotify ha offerto una gran varietà di opzioni di abbonamento, tra cui un piano gratuito con pubblicità ed un piano premium a pagamento senza pubblicità; sebbene ad oggi ne siano diventati ben quattro!

Infatti, se il piano Individual è rimasto praticamente identico dal 2008 ad oggi, il piano a pagamento si è diviso in Duo, Family e Student; ciascuno dei quali con le proprie peculiarità e punti di forza (con l’unica similitudine data dal fatto di poter ascoltare musica in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, anche in modalità offline).

Tuttavia, uno dei vantaggi in termini di utenti è stato ottenuto proprio grazie all’introduzione del mese di prova gratuito (valido su tutti i piani) ed allo sconto speciale rivolto agli studenti iscritti all’Università.

Infatti, il beneficio per questi ultimi è stato duplice: poter ascoltare musica senza pubblicità, unitamente alla riproduzione on demand; tutto questo a soli 4,99 euro al mese!

Inoltre, relativamente agli ultimi anni, Spotify si è ulteriormente espanso (in termini di funzionalità), al fine di includere anche podcast ed audiolibri, collaborando così con svariate tipologie di creator, che vanno dal singolo artista al podcaster (passando per le band), per offrire contenuti esclusivi ed originali.

Spotify e la concorrenza

Al giorno d’oggi, Spotify rappresenta la piattaforma di streaming musicale più popolare al mondo, vantando (tra gli altri) concorrenti del calibro di Apple Music, Amazon Music e Google Play Music.

Tuttavia, mentre i suoi diretti competitor si sono concentrati il più delle volte su pacchetti di abbonamento che includono anche altri servizi, come lo streaming video, Spotify ha rivolto la sua attenzione esclusivamente sulla creazione di un’esperienza di ascolto musicale di altissima qualità.

Il successo di Spotify e Renzo Arbore

Il successo di Spotify è certificato dal fatto che volti iconici della tv come Renzo Arbore, di cui si sa tutto pure della vita privata, è presente sulla piattaforma.

Infatti, il noto musicista e conduttore televisivo italiano è tra i tanti artisti che hanno scelto di collaborare con Spotify, sia pubblicando playlist che partecipando ai loro programmi esclusivi.

Inoltre, è da sottolineare il forte impatto che questo artista ha avuto nel corso degli anni sulla musica e sulla cultura popolare di questo paese, collaborando tra l’altro con musicisti del calibro di Lucio Dalla, Pino Daniele e Ornella Vanoni (solo per citarne qualcuno).

Tutto questo, è testimoniato anche dal fatto di essere molto apprezzato in questo contesto, tanto da far registrare una media di circa 100 mila ascoltatori mensili su Spotify e contribuendo in maniera determinante al successo di questa piattaforma, grazie alla capacità di attrarre sia giovani che meno giovani.

Considerazioni finali

In conclusione, l’impatto di Spotify sul mercato è davvero evidente.

I numeri parlano chiaro: 11,7 miliardi di euro di fatturato, con una quantità di abbonati in costante crescita (anche e soprattutto tra gli utenti premium, i quali sono arrivati a toccare quota 205 milioni in tutto il mondo).

La sua sconfinata libreria musicale (oltre 40 milioni di brani), abbinata ad uno streaming audio di alta qualità e alla possibilità di poter riprodurre musica senza interruzioni pubblicitarie ed anche senza connessione ad Internet, ne hanno decretato il successo.

In tutto questo, non sono stati pochi i competitor che hanno provato a scalzare Spotify dal trono, senza però riuscirvi.

Pertanto, questa piattaforma sembra destinata a mantenere la sua posizione di leader nel settore dello streaming musicale ancora per molti anni.

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