Il termine “sottona” è un’espressione utilizzata in Italia (soprattutto dai più giovani) per descrivere una persona di sesso femminile che è troppo dipendente dal proprio partner o che si lascia facilmente dominare in una relazione amorosa.
In questa situazione, la lei di coppia accetta passivamente questo ruolo, convinta che l’amore debba essere così.
Tutto questo, però, la porterà alla lunga a reprimere inevitabilmente i propri bisogni e desideri, al fine di seguire in tutto e per tutto il proprio compagno (il quale diventerà quindi l’unico punto di riferimento della ragazza, la cui esistenza si limiterà alla sua presenza e alla sua approvazione), con pesanti ricadute sul proprio benessere psicofisico.
Le ragioni di questo fenomeno
Le ragioni di questa dinamica disfunzionale possono essere molteplici e complesse, ma molto spesso hanno a che fare con il proprio vissuto e con il contesto familiare in cui si è cresciute.
Infatti, la ragazza sottona potrebbe aver condotto un’infanzia in cui la sua voce non veniva ascoltata, o in cui era costretta a prendersi cura degli altri a discapito dei propri bisogni.
Pertanto, una volta diventata adulta, questa persona ha (più o meno volontariamente) messo in atto degli schemi comportamentali errati, al fine di ottenere finalmente l’approvazione che non ha mai avuto, diventando inconsapevolmente succube del proprio compagno.
Tuttavia, sebbene questa sia la causa principale nella maggior parte degli scenari di questo tipo, non è detto che sia l’unica.
Infatti, potrebbe anche darsi che questa spiacevole situazione, sia la diretta conseguenza delle disposizioni di questo soggetto.
Infatti, il suo profilo potrebbe essere stato da sempre incline ad avere una bassa stima di sé, portandola a sentirsi sempre inadeguata.
Motivi, questi, che potrebbero quindi aver spinto la ragazza in questione a credere che l’unica cosa che potesse offrire al proprio partner, fosse quella di accontentarlo in tutto e per tutto, diventandone così estremamente dipendente, nonché vittima compiacente.
I segnali
Nonostante ciò, vi è però una buona notizia.
Infatti, sebbene per tali persone possa risultare molto difficile riuscire a riequilibrare una situazione del genere, non è detto che ciò sia impossibile.
Ma, prima di parlare di questo, vi invitiamo ad analizzare attentamente i seguenti punti (i quali mostrano degli squilibri inequivocabili, presenti in tutte le persone succubi di una relazione tossica):
- Esse tendono ad evitare di esprimere i propri bisogni e desideri all’interno della coppia
- Hanno difficoltà a comunicare con il partner
- Cercano in tutti i modi di evitare conflitti e discussioni con il proprio compagno, anche quando necessari
- Mettono i bisogni di lui al primo posto, sacrificando i propri
- Tendono a non avere opinioni proprie, seguendo sempre quelle del partner
- Hanno una bassa autostima
- La propria felicità dipende in tutto e per tutto da lui
Ebbene, tali schemi comportamentali sono del tutto errati!
Pertanto, prima la vittima ne prenderà coscienza e prima riuscirà a liberarsi da questa situazione di prigionia emotiva, la quale l’ha relegata al ruolo di sottona.
Infatti, continuando a rapportarsi al proprio compagno in questo modo, a lungo andare questa persona verrà letteralmente annientata, sia sotto il profilo individuale che psicologico.
Alcune eccezioni
Tuttavia, vi sono anche delle eccezioni.
Infatti, è bene precisare che talvolta comportarsi da sottona non è necessariamente una cosa negativa.
Per l’appunto, questo potrebbe anche dipendere dalle circostanze, dal contesto e dalla volontà di entrambe le parti: indi per cui, tale scelta potrebbe essere stata del tutto consapevole.
Le altre sfaccettature di un rapporto disfunzionale
Sottomissione in una relazione: tra squilibrio e consenso consapevole
Arrivati a questo punto, però, vogliamo sottolineare un piccolo passaggio che ci sta particolarmente a cuore.
Infatti, come avrete notato, l’articolo è stato incentrato sulle difficoltà che il cosiddetto “sesso debole” (termine utilizzato molto più di frequente in epoche passate, per indicare le donne), incontra statisticamente in misura maggiore all’interno di un rapporto di coppia.
Pertanto, sebbene questi rappresentino la minoranza, anche gli uomini potrebbero vivere male la propria relazione.
Per l’appunto, chi (in questi casi) si fa trattare da “zerbino” da parte della partner o dalla persona di cui è innamorato, viene unanimemente considerato un sottone.
Per quanto riguarda il maschio, però, questi potrebbe tendere ad annientarsi molto più della donna, sentendosi (e riconoscendosi) inadeguato anche da un punto di vista sessuale.
Tutto questo, potrebbe quindi sfociare perfino in comportamenti autolesionisti o masochisti, finendo per dare luogo ad una sottomissione e ad una umiliazione sessuale del tutto consapevole, al fine di assecondare i bisogni della propria partner: stiamo parlando del fenomeno “cuckold”.
La sottomissione maschile: il fenomeno “cuckold”
In questo tipo di dinamica, il lui di coppia accetta, o addirittura cerca attivamente di essere tradito dalla propria compagna.
Dunque, il cuckoldismo è spesso considerato una forma estrema di sottomissione.
Infatti, all’interno di una relazione di questo tipo, il maschio viene relegato al ruolo di slave, zerbino o sottone (a maggior ragione, nel momento in cui la cosa inizia a diventare di dominio pubblico).
In questo contesto, bisognerebbe quindi valutare bene ciò che si sta facendo, in quanto il tutto potrebbe portare non solo alla fine della relazione stessa ma anche a strascischi devastanti sul piano psicologico della vittima.
Come evitare di essere delle sottone o dei sottoni
Pertanto, al fine di evitare di diventare succubi all’interno di una relazione amorosa, è estremamente importante cercare di sviluppare una forte autostima, anche se ciò potrebbe causare, talvolta, tensioni o conflitti con l’altra metà.
Inoltre, bisognerà imparare ad essere a proprio agio con sé stessi e a non temere il giudizio degli altri, imparando anche a dire di no, quando è necessario.
Viceversa, si andrà inevitabilmente incontro a conseguenze devastanti sul piano psicologico, poiché tutto ciò potrebbe causare insonnia cronica, stress ed ansia.
Conseguenze, queste, che nella maggior parte dei casi, richiederanno un aiuto professionale per poter essere affrontate (stiamo parlando del counseling o della terapia di coppia).
Ma, prima di arrivare a ciò, la cosa migliore sarebbe quella di cercare di costruire relazioni sane ed equilibrate, basate sull’amore, il rispetto e la comunicazione aperta ed onesta.
“Sottona significato”, uno dei termini più cercati
Arrivati a questo punto, però, vogliamo cercare di essere quanto più completi ed esaustivi a riguardo, essendo i termini “sottona significato” e “sottone significato”, tra i più cercati sui motori di ricerca.
Pertanto, abbiamo pensato di dilungarci oltre, cercando di analizzare anche delle figure storiche e contemporanee che sono state associate a dinamiche di sottomissione (sia a livello amoroso che sessuale).
Note sulla sottomissione nella vita di alcune personalità famose
A tal proposito, possiamo infatti far riferimento a diversi esempi.
Per l’appunto, il celebre scrittore francese Marcel Proust era noto per la sua sottomissione nei confronti del suo amante Alfred Agostinelli, che era un bellissimo ed abile atleta.
Proust era dunque attratto dalla forza e dalla mascolinità di Agostinelli e desiderava spesso essere sottomesso da lui durante i loro incontri sessuali.
Ma, questi non era il solo ad adottare tali atteggiamenti.
Infatti, più recentemente, anche il musicista inglese Boy George ha parlato apertamente della sua sottomissione sessuale e della sua attrazione per gli uomini mascolini e dominanti.
George, ha inoltre descritto la sottomissione come una forma di liberazione dalla pressione della sua vita pubblica e dalle aspettative del mondo dello spettacolo.
Inoltre, esistono anche alcune sottoculture o movimenti sociali che si identificano con la sottomissione come parte integrante della loro identità sessuale o di genere.
Ad esempio, la comunità BDSM (Bondage, Disciplina, Sadismo e Masochismo) spesso incorpora elementi di sottomissione consensuale all’interno di pratiche sessuali e relazionali.
Al contrario, i sottomessi finanziari possono invece sperimentare la sottomissione attraverso la loro relazione monetaria con un partner più ricco e potente.
In tutti questi casi, quindi, parliamo di soggetti additabili come sottoni, ossia persone ubbidienti e sottomesse in tutto e per tutto ai loro partner.
Ma si può essere dei sottoni anche sul posto di lavoro?
Ebbene, la risposta a questa domanda è sì.
Infatti, il termine “sottone” può essere applicato anche al contesto lavorativo, ma con un significato diverso rispetto alla sottomissione nella relazione intima.
Nel lavoro, per l’appunto, la sottomissione può riferirsi al fatto di sottostare alle richieste o alle decisioni di un superiore o di un datore di lavoro, senza cercare di imporre la propria volontà o di ribellarsi alle loro scelte.
Tuttavia, è importante distinguere tra la sottomissione volontaria e quella forzata o coercitiva.
Infatti, la sottomissione volontaria può essere vista come un modo per dimostrare rispetto e lealtà verso un datore di lavoro o un team, ma deve essere basata su una scelta consapevole e su una relazione lavorativa sana e rispettosa.
D’altra parte, la sottomissione forzata o coercitiva può essere considerata una forma di abuso e deve essere segnalata alle autorità competenti: nessun lavoratore dovrebbe sentirsi costretto a sottomettersi ad un superiore in modo ingiusto o violento.
In generale, quindi, la sottomissione nel contesto lavorativo può essere vista come un aspetto della cultura organizzativa, la quale dipende dalle dinamiche di potere interne all’organizzazione stessa.
Pertanto, mentre la sottomissione può essere utile in talune situazioni, come nel rispetto della gerarchia aziendale, essa deve comunque sempre essere basata sul rispetto reciproco e sulla dignità dei lavoratori.
Frasi con riferimento all’essere dei sottoni o delle sottone
In conclusione di questo articolo, vogliamo quindi lasciarvi alcune frasi che includono le parole “sottona”, “sottone” e “sottoni”, riportate come se le pronunciasse qualcuno:
- “Non sopporto i sottoni che non sanno fare nulla senza il permesso del loro capo.”
- “Sei proprio una sottona, non sai mai prendere decisioni da sola!”
- “I miei amici sono tutti dei sottoni quando si tratta di scegliere dove andare a cena.”
- “La mia ex era una vera sottona, gli facevo fare tutto quello che volevo.”
- “Mi piace il BDSM, ma non sono sicura di voler essere una sottona.”
- “I sottoni del team hanno deciso di seguire le direttive del capo senza discutere.”
- “Non posso credere che mio fratello sia un sottone e non sia mai in grado di dire di no a nessuno.”
- “I sottoni non sono sempre deboli, a volte sono solo molto rispettosi delle regole e dell’autorità.”