Qual è l’ultima data utile per il 730? E dopo?

La dichiarazione dei redditi, comunemente detta anche “modello delle tasse”, è un argomento che mette ansia a molte persone.

Difficile gestirla da soli, quindi è praticamente indispensabile rivolgersi a un commercialista o a strutture preposte come i CAF.

Questo però non significa che si possa delegare il 100 per cento del lavoro; il recupero dei documenti, per esempio, è compito che resta sempre in capo al dichiarante.

E sempre a lui spetta il dovere di presentarsi per la dichiarazione entro i termini stabiliti dalla legge.

Qual è quindi la data ultima per la consegna del 730? 

C’è più tempo di quanto la maggior parte delle persone immagini.

Scadenza 730

Nella sezione economia di QuiQuotidiano, Quotidiano Nazionale, Sole24ore e tutti gli altri giornali cartacei e virtuali, sono mesi che spopolano articoli sul carovita.

Ma questo non toglie che le tasse vadano pagate e che il 730 debba essere fatto entro una certa data.

A conti fatti, è abbastanza comune presentarsi per completare la dichiarazione dei redditi in maggio o in giugno, ovvero quando si apre la finestra per la presentazione del documento.

Non è però obbligatorio adempiere a tale obbligo prima dell’estate, anzi; l’ultima data utile è il 30 settembre.

Ovviamente è assolutamente sconsigliato ridursi all’ultimo minuto: contattate per i tempo i professionisti cui avete deciso di rivolgervi e prendete appuntamento.

Indispensabile farsi inviare con precisione l’elenco dei documenti necessari, in modo da raccoglierli con calma e portarli all’appuntamento.

Per i ritardatari

E se nonostante tutto qualcuno non riuscisse ad arrivare entro il 30 settembre?

Sono casi rari ma possono accadere; magari ci sono stati problemi con i documenti e bisogna ripercorrere l’iter da capo.

Oppure gravi problemi di famiglia o personali hanno avuto la precedenza.

C’è comunque un’altra possibilità per mettersi in regola, ed è quella di presentare il modello redditi Persone Fisiche, un tempo detto anche modelli Unici, entro il termine del 30 di novembre.

Cos’è il 730

Certo non c’è lavoratore in Italia che non abbia sentito nominare questo famoso – e famigerato – documento, ma si conosce davvero nel dettaglio cos’è e a cosa serve?

Per prima cosa, va detto che il nome 730 si riferisce al modello da compilare: in parole semplici con 730 si intende uno specifico modulo, quello da compilare al momento di dichiarare i redditi percepiti da alcune categorie di lavoratori nell’anno precedente alla presentazione.

Quindi nel 2022 si presenteranno i redditi percepiti nel 2021.

Per reddito si intende ovviamente l’entrata da lavoro stipendiato, ma anche il reddito indiretto da abitazione o immobili d proprietà.

Come detto, è riservato ad alcune categorie di lavoratori.

Sono principalmente invitati a presentare il 730 i dipendenti, del settore pubblico o del settore privato, e i pensionati; insieme a loro, quanti non hanno avuto una occupazione ma hanno ricevuto una qualche forma di indennità statale, e i soci di cooperative di lavoro e di servizi.

Anche i sacerdoti della Chiesa Cattolica possono presentare il 730.

A grandi linee, quindi, questo è il modello per la dichiarazione dei redditi di chi è dipendente (anche con contratto a tempo determinato inferiore a un anno), mentre i liberi professionisti e i titolari di società presentano moduli differenti, come la dichiarazione dei Redditi per persone fisiche oppure la dichiarazione delle società di capitali.

Sarà il commercialista a indicare per ogni caso specifico quale è il percorso più adatto da seguire.

Presentare il 730 è un obbligo?

C’è un altro elemento che è spesso oggetto di fraintendimento: non per tutti è obbligatorio presentare il 730.

Si crede sia un atto dovuto per “pagare le tasse” allo Stato, ma in realtà la maggioranza dei cittadini non è in questi condizioni.

Quanto meno, coloro che hanno un contratto da lavoratori dipendenti.

Tutti costoro, come le persone che già sono in età pensionabile, hanno già versato alla fonte le tasse, ricevendo poi solo il netto (e si sa quanto la pressione fiscale in Italia sia notevole).

Insomma, hanno già dato alla Stato quanto dovuto.

Quindi, non è un obbligo presentare il 730 per quanti abbiano avuto nell’anno precedente redditi solo da lavoratori dipendenti e da abitazione di proprietà, a patto che questa non sia in affitto.

Se si è in questa situazione, la cosa migliore è chiedere consiglio a un esperto, perché il 730 non è obbligatorio, ma potrebbe essere un vantaggio.

Se infatti una famiglia ha sostenuto molte spese cosiddette “detraibili”, dalle spese mediche a quelle legate ai figli fino alle eventuali ristrutturazioni, lo Stato riconosce un credito; ovvero concretamente rida indietro una parte della somma che è stata trattenuta in busta paga.

Attenzione quindi a considerare il 730 solo un onere: in questi casi, presentarlo diventa un vantaggio.

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