Come informare l’INPS di un decesso?

Si sente spesso parlare di familiari che nascondono la morte di un anziano parente per poter continuare a incassare la pensione.

Questa è una cosa inconcepibile per la maggior parte delle persone, tuttavia accade e anche non troppo raramente.

In altri casi, invece, i familiari in preda al dolore della perdita non pensano lucidamente a quelli che possono essere gli adempimenti burocratici da effettuare, come ad esempio informare l’INPS del decesso.

Proprio per questo andremo a vedere come sospendere la pensione in caso di morte per non incappare nel reato di truffa aggravata e continuata.

Il compito dell’erede in lutto è fare in modo che l’INPS non eroghi più la pensione dopo il decesso del caro dipartito.

Di seguito, illustreremo quindi cosa prevede la normativa di riferimento al riguardo e quali sono gli adempimenti burocratici che gli eredi sono chiamati ad effettuare per quel che riguarda l’erogazione della pensione.

Sospensione o cessazione della pensione?

Al momento del decesso, la pensione viene sospesa o cessa di essere erogata?

Ebbene, non si tratta di una vera e propria sospensione in quanto, quando il pensionato viene a mancare, in nessun caso la pensione potrà essere erogata nuovamente e la pensione di reversibilità che, eventualmente, spetterà agli eredi è una prestazione completamente diversa.

Proprio per questo motivo, in caso di morte, non si parla di sospensione ma di cessazione del trattamento pensionistico.

Gli eredi sono obbligati a dare comunicazione all’INPS del decesso?

È compito degli eredi comunicare all’INPS il decesso del pensionato.

Questo nonostante il dolore ed il lutto del momento che non saranno considerati un giustificativo al mancato adempimento dell’obbligo.

A ribadirlo e confermarlo, sono 2 sentenze della Corte di Cassazione, una del 2013: Sentenza del 05 dicembre 2013 n. 48820 e una del 2018: Sentenza del 30/01/2018 n. 14940/2018.

L’accredito di ratei pensionistici dopo il decesso, stabiliscono le stesse sentenze, potrebbero mettere nei guai il beneficiario che diventerebbe perseguibile penalmente.

Ma proprio in relazione al decesso di un pensionato INPS esistono altri due obblighi, sorti di recente, che non competono, però, agli eredi.

Le Anagrafi Comunali, infatti, sono tenute obbligatoriamente, così come ha previsto la legge Finanziaria del 2003, a comunicare all’istituto previdenziale il decesso del pensionato.

Gli eredi, infatti, non sono tenuti a consegnare all’istituto il certificato di morte cartaceo (anche se sono obbligati a comunicare il decesso).

Un altro obbligo di comunicazione, poi, cade sul medico che accerta il decesso che è tenuto, entro 48 ore dall’evento, a inviare all’INPS il certificato che accerta la morte del pensionato.

In questo modo, dopo la segnalazione del decesso, l’istituto provvede ad effettuare tutte le variazioni del caso sulla pensione del defunto e alla cessazione della stessa che, teoricamente, dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso non dovrebbe più essere erogata.

Ma allora, gli eredi sono obbligati a dare comunicazione del decesso all’INPS visto che già ci pensano il Comune e il medico che accerta la morte?

Secondo i nuovi orientamenti della Corte di Cassazione, gli eredi non sono obbligati alla comunicazione e l’eventuale silenzio sull’evento di morte non è perseguibile.

Ma bisogna sottolineare che tutte le nuove regole che abbiamo elencato non vanno ad abrogare l’obbligo per gli eredi.

Anche l’INPS, nella circolare n.33/2015, sottolinea come le nuove norme non facciano venire meno l’obbligo di comunicazione del decesso da parte dei familiari.

Come si sospende la pensione dopo la morte?

Gli eredi del defunto devono informare l’istituto di previdenza del decesso del pensionato.

Ma come procedere?

È necessario far pervenire all’INPS il certificato di morte che viene rilasciato dal Comune.

La comunicazione può avvenire sia di persona, presso le sedi INPS territoriali, oppure avvalendosi dell’ausilio di un patronato o di un centro di assistenza fiscale che potranno procedere alla comunicazione, allegando il certificato, per conto del familiare.

Se sussiste il diritto, in ogni caso, contestualmente alla comunicazione di decesso per la sospensione della pensione, è possibile presentare anche domanda per ricevere la pensione di reversibilità o indiretta.

Tuttavia, la pensione indiretta spetta solo se il lavoratore defunto, non ancora in pensione, abbia maturato un preciso ammontare di ore settimanali prima del decesso.

La pensione di reversibilità, invece, è quella che spetta ai familiari del lavoratore defunto che, al momento della morte era già in pensione.

Ed anche in questo caso si potrà presentare domanda con l’ausilio di un patronato o di un professionista abilitato.

Dopo il decesso arriva ancora un rateo di pensione: che fare?

Può capitare che dopo il decesso, e nonostante si sia provveduto a dare comunicazione all’istituto previdenziale della dipartita del pensionato, arrivi l’accredito di un rateo di pensione sul conto corrente del titolare.

Anche se l’errore è dell’istituto è bene che gli eredi provvedano in tempi brevi a restituire l’importo all’INPS per evitare un recupero dell’indebito.

In quest’ultimo caso, infatti, l’istituto potrebbe sommare all’importo da restituire anche eventuali interessi di mora.

In ogni caso, va sottolineato che spettano comunque agli eredi eventuali ratei di pensione, tredicesima e quattordicesima maturati dal pensionato prima del decesso.

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