Con l’approvazione della legge di Bilancio 2022 è arrivata la proroga per il Sismabonus, stesso trattamento cui sono stati sottoposti anche gli altri bonus edilizi green.
Rientrando quindi nell’ambito degli aiuti “figli” del Superbonus 110%, questo credito d’imposta aiuta in quanto c’è la possibilità di usufruirne fino alla fine del 2024.
Infatti, l’attuale Governo ha dato la possibilità a chi ha iniziato dei lavori, con l’utilizzo di questi bonus edilizi – o vuole farli – di concluderli nei tempi previsti dalla legge.
Per riuscire però a gestire al meglio e senza intoppi i lavori con il Sismabonus è essenziale rivolgersi a degli esperti, parliamo quindi di un’impresa di costruzioni.
Questi professionisti vi danno, infatti, la possibilità di non sforare il budget e rientrare nei tempi giusti.
Scopriamo quindi insieme quali sono le scadenze del Sismabonus e soprattutto, come farsi aiutare dai professionisti del settore per poterle rispettare.
Sismabonus, quali sono le nuove scadenze
Grazie alla legge di Bilancio 2022 e poi anche al successivo Decreto Sostegni ter, il Sismabonus 110% è stato modificati in maniera sostanziale.
Infatti, lo stesso potrà essere utilizzato fino – e non oltre- il 31 dicembre 2024.
Questa agevolazione darà, pertanto, la possibilità ai contribuenti di chiedere lo sgravio fiscale come credito d’imposta IRPEF, per le persone fisiche, o IRES, per le società.
Si può usufruire di questa agevolazione sia se i lavori vengono eseguiti su immobili a uso abitativo che su quelli a uso produttivo.
Interventi che rientrano nel Sismabonus
Il Sismabonus è una detrazione fiscale per le spese sostenute al fine di garantire interventi antisismici in uno stabile.
I lavori che permettono di ottenere il Sismabonus sono la messa in sicurezza statica degli edifici, nonché la possibilità di dimezzare tutte quelle spese sostenute in funzione al tipo di intervento messo in campo.
Inoltre, la detrazione per il Sismabonus va dal 50 al 70%, se si riduce una classe di rischio sismico per lo stabile.
Si raggiunge anche l’85% nei casi in cui si vanno a ridurre 2 classi di rischio.
È bene anche ricordare che la detrazione ha un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro e l’importo detratto verrà rimborsato in quote annuali di pari importo, per una durata quinquennale.
A rientrare nelle spese sono anche i lavori di progettazione strutturale.
Per cui è bene rivolgersi a degli esperti che vi aiuteranno a tenere sotto controllo ogni passaggio.
Ciò è cruciale, per non incorrere in alcun tipo di rischio e rispettare i tempi dettati dalla legge, nonché quelli tecnici e legati ai requisiti obbligatori.